Conoscenza di sè e del contesto

Il mercato del lavoro è il luogo in cui chi cerca lavoro (le aziende, gli imprenditori, gli enti pubblici) si incontra con chi offre il proprio, cioè i lavoratori. Questa definizione, molto semplice, purtroppo rivela una realtà spesso confusa e contraddittoria. Infatti, il mercato del lavoro non funziona in realtà come un vero e proprio mercato e spesso chi cerca personale e chi cerca occupazione fanno fatica ad incontrarsi. Ma in questo mercato il lavoro c’è: il problema è che nessuno in genere ti mostra come andare a trovarlo.

LA FLESSIBILITÀ

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Un elemento che contraddistingue in maniera significativa il mercato del lavoro (e lo fa in misura sempre più crescente) è la sua flessibilità.  In un mercato flessibile le condizioni del mercato del lavoro sono meno regolamentate e questo significa rispondere alla necessità costante e ripetuta di possedere e dimostrare capacità professionali sempre all’avanguardia e competenze trasversali utili a padroneggiare con successo l’ambiente di lavoro.

L’immagine che si adatta meglio a visualizzare il mercato del lavoro è quella dell’iceberg: la parte visibile, quella emersa, quella conosciuta a tutti, è solo una piccola parte. La maggior parte dell’iceberg invece è nascosta sotto l’acqua, ma per questo non vuol dire che non esista. Cercare lavoro in modo efficace significa conoscere il mercato del lavoro nella sua totalità e cercare anche nella parte nascosta.

Per potersi orientare è fondamentale conoscere il contesto in cui si vuole agire e il mercato del lavoro: è, infatti, necessario per coloro che vogliono avere successo nel mondo del lavoro comprendere quali siano le esigenze del mercato del lavoro ed essere in grado di modellare la propria offerta alle esigenze emerse. Un’efficace azione di marketing personale consente al soggetto che offre la propria professionalità di comprendere i bisogni del mercato del lavoro, di individuare i possibili destinatari e cogliere le nuove opportunità così da poter rispondere in maniera adeguata all’offerta dei destinatari stessi.

Per impegnarsi in un’adeguata ricerca attiva del lavoro, occorre tenere ben a mente quali sono i concetti chiave.

ORIENTAMENTO

L’orientamento è un processo volto a facilitare la conoscenza di sé, del contesto formativo, occupazionale, sociale, culturale ed economico di riferimento, delle strategie messe in atto per relazionarsi ed interagire con tali realtà, al fine di favorire la maturazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per poter definire o ridefinire autonomamente obiettivi personali e professionali aderenti al contesto, elaborare o rielaborare un progetto di vita e di sostenere le scelte relative. 

Uno degli obiettivi preliminari di una persona che vuole orientarsi nel mercato del lavoro è conoscere se stesso, le capacità acquisite nelle diverse esperienze realizzate, delle proprie risorse, dei propri punti di forza e di debolezza, informazioni utili per pianificare un proprio progetto professionale e promuoversi efficacemente nel mercato del lavoro.

COMPETENZA

La competenza è l’applicazione pratica di una conoscenza, una risorsa interna e individuale che permette di agire correttamente in un compito o in una determinata situazione; la competenza è dunque un saper agire. Un soggetto che non possiede competenze specifiche e/o che non è consapevole di possederle cercherà un “lavoro qualsiasi” e avrà una concorrenza molto elevata. Al contrario, uno specialista in un determinato settore professionale, in possesso di competenze specifiche, cercherà un lavoro in coerenza con le sue capacità e, in questo caso, la concorrenza sarà minore a seconda del livello di specializzazione. Esistono tre tipologie di competenze:

  • competenze di base: ovvero le conoscenze minime che permettono di accedere a qualsiasi contesto lavorativo perché non sono legate a un settore professionale e a un ruolo lavorativo specifici come, per esempio, la padronanza della lingua inglese o l’uso degli strumenti informatici; sono competenze che qualsiasi persona deve possedere in quanto essenziali per la cittadinanza attiva;
  • competenze tecnico professionali: ovvero saperi e tecniche che consentono di operare in ambiti professionali ben individuabili. Rientrano in questa tipologia tutte le conoscenze che, nell’insieme, costituiscono una professione specifica. Esse rappresentano il tuo know how, ovvero “sapere come”, quella cassetta degli attrezzi fondamentale per svolgere una determinata professione;
  • competenze trasversali: anche chiamate soft skills, sono abilità che si apprendono e si sviluppano in contesti formali, non formali e informali, dunque in qualsiasi contesto di vita e sono altrettanto spendibili in ogni situazione. Questo tipo di competenze non possono assolutamente mancare nella cassetta di un professionista competente in quanto rappresentano il suo valore aggiunto! Vengono descritte di seguito.

COMPETENZE DI EFFICACIA PERSONALE

Consapevolezza emotiva: essere in sintonia con la propria interiorità ed essere capaci di valutare l’impatto dei sentimenti sulle proprie azioni e performance lavorative;

Fiducia in se stessi: è la consapevolezza del proprio valore, delle proprie capacità e delle proprie idee al di là delle opinioni degli altri.

Orientamento al risultato: porsi un alto standard qualitativo per cercare di migliorare costantemente i propri risultati;

Adattabilità: saper gestire esigenze diverse senza distrarsi o dispendere energie, adeguarsi in modo flessibile a nuove sfide e cambiamenti;

Autocontrollo: essere in grado di dominare le emozioni, gli impulsi, anche in situazioni di stress o cariche di emotività;

Autoefficacia: porre fiducia nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessarie a gestire adeguatamente le situazioni che si incontreranno in modo da raggiungere i risultati prefissati.

COMPETENZE RELAZIONALI

Empatia: saper entrare in sintonia con gli altri percependo le loro emozioni;

Ascolto attivo: saper ascoltare con attenzione e vedere le cose dal punto di vista dell’interlocutore;

Persuasione: sapersi rivolgere a un interlocutore in modo persuasivo e convincente, procurandosi sostegno e adesione;

Lavorare in gruppo: saper essere rispettosi e collaborativi nei confronti del gruppo; indurre gli altri membri ad impegnarsi attivamente con entusiasmo nella causa comune;

Comunicare: è la capacità di trasmettere e condividere in modo chiaro e sintetico idee ed informazioni con tutti i propri interlocutori, di ascoltarli e di confrontarsi con loro efficacemente.

COMPETENZE COGNITIVE

Raccolta ed elaborazione delle informazioni: abilità nell’acquisire, organizzare e riformulare efficacemente dati e conoscenze provenienti da fonti diverse, verso un obiettivo definito;

Analisi e sintesi: capacità di approcciare i problemi, secondo un percorso logico, individuando le relazioni e i nessi causali tra tutti i dati a disposizione coniugata alla capacità di cogliere intuitivamente i dati più significativi e le relazioni più rilevanti di un problema e di proporre con rapidità una soluzione;

Problem solving: è un approccio al lavoro che, identificandone le priorità e le criticità, permette di individuare le possibili migliori soluzioni ai problemi;

Decison making: abilità nel prendere delle decisioni. Nello specifico, si tratta di saper scegliere la soluzione migliore tra due o più alternative possibili.

COMPETENZE ORGANIZZATIVE GESTIONALI

Capacità di pianificare ed organizzare: è la capacità di realizzare idee, identificando obiettivi e priorità e, tenendo conto del tempo a disposizione, pianificarne il processo, organizzandone le risorse;

Leadership: saper guidare gli altri coinvolgendoli e ispirandoli attraverso una visione avvincente e facendo emergere i loro aspetti migliori;

Spirito di iniziativa: è la capacità di sviluppare idee e saperle organizzare in progetti per i quali si persegue la realizzazione, correndo anche rischi per riuscirci;

Precisione/Attenzione ai dettagli: è l’attitudine ad essere accurati, diligenti ed attenti a ciò che si fa, curandone i particolari ed i dettagli verso il risultato finale.

OCCUPABILITÀ

Il termine fa riferimento alla combinazione dei fattori che consentono alle persone di prepararsi al mondo del lavoro, di trovare un’occupazione, ma soprattutto di fare progressi/cambiamenti nella propria carriera e mantenersi occupabili per tutta la vita. L’occupabilità di un individuo dipende:

  • dalle sue attitudini personali;
  • dalle sue conoscenze e competenze;
  • dal modo in cui queste vengono presentate sul mercato del lavoro;
  • dal contesto ambientale, sociale ed economico
  • dalla capacità di attivazione del soggetto.

SELFPLACEMENT

Con il termine Selfplacement (placement = posizionamento, collocamento nel mercato del lavoro) si fa riferimento alla capacità di saper gestire e organizzare la professionalità di cui si è portatori, il che non implica solamente auto-promuoversi, ma avere una buona conoscenza di sé finalizzata ad una buona comunicazione dell’immagine di sé. Le modalità narrative appaiono le forme più adeguate a stimolare processi di esplorazione di sé, dei propri desideri e competenze. Raccontarsi per il mondo del lavoro vuol dire condividere il nostro sé e le nostre storie, parlare di chi e che cosa noi siamo, di cosa è accaduto e del perché facciamo quel che stiamo facendo.

Il primo passo verso la ricerca di un nuovo impiego consiste nel conoscere se stessi (valori, motivazioni, conoscenze, competenze, punti di forza e di debolezza, obiettivi) e ciò aiuterà a definire meglio l’impiego che più risponde alle proprie vocazioni e attitudini ed a valorizzarsi in modo distintivo (personal brand) presso un potenziale datore di lavoro.

Uno degli obiettivi preliminari di una persona che vuole orientarsi nel mercato del lavoro è, dunque, conoscere se stesso, e nello specifico prendere consapevolezza delle capacità acquisite nelle diverse esperienze realizzate, delle proprie risorse, dei propri punti di forza e di debolezza, tutte informazioni utili per pianificare un proprio progetto professionale e promuoversi efficacemente nel mercato del lavoro.

Un secondo obiettivo è quello lavorare su di sé al fine di sviluppare le cosiddette soft skills e nello specifico, delle capacità relazionali e di comunicazione efficace, competenze che risultano indispensabili per svolgere un’efficace azione di networking e per promuoversi nel mercato del lavoro.

È necessario comprendere, infatti, che per quanto riguarda i fattori inerenti al contesto (andamento dell’economia o crisi di un settore occupazionale) non è possibile esercitare individualmente nessun tipo di controllo, al contrario è possibile lavorare sul proprio sé, incidendo positivamente su elementi come il proprio livello di preparazione o il modo di condurre la ricerca del lavoro.  Ne consegue che il miglioramento di questi elementi può aumentare il grado di occupabilità del soggetto e la possibilità di trovare un lavoro.

Il primo passo è comprendere quale livello di conoscenza si ha di se stessi e di ciò che si vuole essere e diventare. È importante partire da un processo di autoanalisi e porsi le seguenti domande:

  • Cosa voglio fare nel futuro?
  • Quale può essere la posizione lavorativa giusta per me?
  • Quali sono le mie preferenze, le mie priorità, le mie motivazioni?
  • Di cosa mi piacerebbe occuparmi e in quale settore voglio collocarmi?
  • Cosa dovrei sapere di me, della mia persona per arrivare a quella meta?
  • Quali sono le mie competenze tecnico professionali e trasversali?

 

È fondamentale concentrarsi su tutte le esperienze realizzate nel corso della propria vita (scuola, università, contesti lavorativi, vita personale, hobby etc.), durante le quali si ha avuto modo di apprendere e sviluppare abilità professionali e personali, individuando tra queste le competenze di base, quelle tecnico-professionali e infine le competenze trasversali. Riflettere sulle proprie competenze permette di comprendere quali sono i punti di forza e le abilità necessarie a svolgere al meglio il ruolo che si vuole ricoprire. Individuate le competenze possedute, si scopre di saper fare molte più cose di quanto non si possa pensare.